martedì 25 giugno 2013

Acne giovanile, ricerca: sotto accusa latte e grassi

Contro l'acne la dieta mediterranea può fare la differenza. E' quanto emerge da uno studio sulla relazione tra il disturbo della pelle e la regina delle diete condotto da un team di ricerca dell'università La Sapienza di Roma. La ricerca ha dimostrato la forte associazione tra l'acne e l'assunzione di latte vaccino e alimenti ad alto indice glicemico, ma anche l'effetto protettivo della dieta tipicamente mediterranea sullo sviluppo dell'acne.
Una malattia infiammatoria che interessa circa il 79-95% della popolazione giovanile occidentale e il 40-45% degli uomini e delle donne di età superiore ai 25 anni. Ed è la prima causa di consultazione dermatologica.

Secondo i ricercatori le cause sono generalmente attribuibili alla predisposizione genetica personale e familiare o all'influenza ormonale, tuttavia l'acne è spesso legata al tipo di alimentazione quotidiana, L'apporto glicemico infatti determina un aumento della secrezione delle ghiandole sebacee e quindi di sebo. Causa scatenante delle lesioni acneiche. Ecco che la dieta mediterranea, caratterizzata principalmente da alimenti a basse indice glicemico, da un elevato consumo di olio d'oliva, ortaggi, legumi, prodotti integrali, frutta e noci, possiede un consistente fattore protettivo nei confronti dell'acne.



L'assunzione di grassi animali saturi, inoltre, è relativamente bassa e un moderato consumo di pesce fornisce un apporto sufficiente di grassi polinsaturi, che contribuiscono a ridurre il colesterolo cattivo Ldl) e ad aumentare quello buono (Hdl).

«Questa alimentazione pertanto considera un modello da seguire per un corretto stile di vita - afferma Giuseppe La Torre docente presso il dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie infettive a La Sapienza - e i suoi benefici per la salute della pelle si aggiungono a quelli per la diminuzione delle malattie cardiovascolari, dell'incidenza del cancro, del colesterolo buono e cattivo».

Nessun commento:

Posta un commento